mercoledì 5 aprile 2017

Recensione de LA MUSA di Jessie Burton


Odelle Bastien, una giovane ragazza di Trinidad approda a Londra per seguire i propri sogni. Lavora inizialmente in un negozio di scarpe ma poi riesce a ottenere un posto da dattilografa in una galleria d'arte. Qui farà la conoscenza di una figura piuttosto enigmatica Marjorie Quick con cui, fin dai primi momenti, si creerà un legame molto particolare. La vicenda inizierà a velarsi di mistero quando Lawrie, un amico di Odelle, porterà alla galleria un quadro ricevuto in eredità dalla madre per farlo valutare. La vista di questo quadro susciterà negli spettatori presenti sentimenti contrastanti, ma in Marjorie la reazione è la fuga.

510 pagine che scorrono come l'acqua. Un libro in cui si mescolano tantissimi temi dosati con un'impeccabile maestria. Il razzismo, la solitudine, la voglia di riscattarsi, la paura di confrontasi a livello profondo, l'amore, la passione, la morte, la storia della rivoluzione spagnola (metafora della prevaricazione del potente sul debole)
La sequenza narrativa si intreccia in due vicende parallele e distanti nel tempo ma strettamente legate. 
E' presente in ogni pagina un'attenzione devota per la creatività letteraria e pittorica. L'arte è considerata come prima espressione della comunicazione e della libertà, come modo per trovare la propria vocazione.
E' un libro emozionante, capace di dare parecchi spunti di riflessione. 





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